Hanno detto di Potenza
Come si può definire il punto più alto (823 mt. s.l.m.) della città più ‘alta’ d’Italia se non il tetto d’Italia? Un grande poeta ed intellettuale come Leonardo Sinisgalli, l’indimenticato direttore della rivista “Civiltà delle macchine”, ha tradotto in termini poetici la singolare esperienza di vivere in una città che ha un senso dello spazio così particolare essendo una città tutta sviluppata in verticale e dove la vita stessa si svolge in verticale.
«Dormire a Potenza sopra i mille metri,
con i piedi sulle montagne,
con la testa nelle nuvole,
una donna che ti fa compagnia,
un bimbo che ti si aggrappa alle spalle…».
Potenza è una città dalle molte facce, molto eclettica, ma dove, più che altrove, antico e moderno sono declinati senza alcun problema, in modo del tutto naturale. E ciò genera spesso stupore ed anche giudizi sbagliati. Si stupì anche Pasolini. Lo scrittore Antonio D’Orrico infatti scrive a tal proposito: “Se ero già stato a Potenza? Sì, una volta da bambino e mi sembrò New York, stessa skyline. Perché ride? Una volta la stessa cosa la disse Pasolini: Potenza somiglia a New York”. Che sia una città imprevedibile, “strana”, paradossale se ne accorgono in molti appena vengono a visitarla o vi passano per caso. Nel suo libro “Viaggio in Italia” (1956) il famoso scrittore Guido Piovenecosì la descrive “Ed ecco un paradosso: Potenza. Vi si giunge da plaghe nude e d’un tratto si vede sorgere una fungaia di alti caseggiati moderni. Questo rivestimento di caseggiati circonda il vecchio nucleo della cittadina borbonica, la quale però è tutt’altro che morta. Appena vi si penetra la si ritrova con la via principale stretta e con le viuzze disposte in modo da tagliare il vento; Potenza è infatti una città di mezza montagna. La parte interna ha la sua grazia e alcune belle chiese come la Cattedrale, San Francesco, San Michele Arcangelo. Anche qui le nuove esigenze portano i contrasti tipici del Mezzogiorno d’oggi. Caffè, cinematografi e parrucchieri sono vistosi; e, caratteristica questa già notata più volte, si scorgono nelle vetrine profumi che si trovano a malapena a Roma”. Chi mai si sarebbe aspettato un fatto come questo nel capoluogo della regione arretrata fatta conoscere in tutto il mondo da Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli”?
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.potentiareview.it/2018/05/30/potenza-una-citta-che-piace-sempre-di-piu/
http://www.potentiareview.it/2017/07/01/potenza-promossa-dai-turisti-larga-maggioranza/
http://www.potentiareview.it/2016/09/30/fascino-discreto-strano-potenza-turisti-giudicano-la-citta/