Acerenza – Cattedrale e cripta
Acerenza, dista 37 km. da Potenza e nonostante sia un piccolissimo comune di soli 2.300 abitanti, è una delle più antiche Diocesi della Basilicata. La cattedrale, molto simile all’abbazia di Cluney in Francia, fu iniziata nel 1059 ed è considerata come uno dei più fulgidi esempi del romanico nell’Italia meridionale. La costruzione ha un impianto a croce latina con tre navate con copertura a tetto con capriate. Il presbiterio è sopraelevato di circa due metri rispetto al livello della chiesa, transetto e abside sono coperti da volte a crociera. Sotto il presbiterio vi è una cripta rinascimentale costruita nel 1524 per volere della famiglia Ferrillo. La facciata si distingue per il suo grande rosone e per il portale con una cornice interamente scolpita e su questa un arco sorretto da due colonnine complete di capitello che poggiano su due gruppi scultorei raffiguranti esseri umani. La cattedrale al suo interno presenta opere importanti e di gran pregio come il polittico raffigurante la Madonna del Rosario e i Quindici Misteri e SS. Domenico e Tommaso e gli affreschi del Todisco. Il campanile eretto nell’anno 1500 si caratterizza per la sua imponenza e si caratterizza per l’inserimento di parti di sarcofago di epoca romana. Vi è una curiosità tra i tanti segreti di questa cattedrale: pare che una reliquia del santo patrono di Acerenza (San Canio), custodito nel sarcofago della cripta e precisamente il bastone si sia più volte spostato. Misterioso anche il prodigio della “santa manna”, un liquido che specialmente in occasione della festa del santo, fuoriusciva dal sarcofago.